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    Galatina è un centro di circa trenta mila abitanti, si presenta come una cittadina attiva e vivace nel presente e ricca di un patrimonio storico sia per le bellezze architettoniche che per quelle artistiche. Galatina è ubicata a circa venti chilometri a sud del capoluogo leccese. Galatina assurse al grado di "civitas" grazie ad un regio decreto di Ferdinando IV di Borbone, re di Napoli.

    I normanni avevano promosso la diffusione del rito latino nelle funzioni religiose a partire dall'inizio dell'IX secolo, tuttavia nel 1200 Galatina risultava essere il più importante centro salentino per la diffusione della cultura, della lingua e del rito latini. Infatti Galatina era stata prescelta dal vaticano come centro di impulso per la latinità nella terra d'Otranto, proprio allo scopo di avversare la diffusione del rito greco e bizantino.
    Nel XIV secolo, durante la dinastia angioina, Carlo D'Angiò attribuisce il feudo di San Pietro in Galatina alla famiglia Del Balzo e successivamente al conte di Nola, Niccolò Orsini, marito di Maria Del Balzo.
    Non è un caso che Urbano VI concedesse proprio a Galatina le chiavi come simbolo di riconoscenza; i galatinesi condotti da Raimondello Orsini del Balzo liberarono il Papa dalla sua prigionia a Nocera. Nello stemma di Galatina tuttora compaiono le chiavi concesse dal Papa e la corona assegnata invece perchè i galatinesi resistettero senza eguali alle incursioni del 1484. In questo periodo Galatina espande il suo territorio, nel 1355 vengono costruite nuove mura di cinta. Grazie alla sua impresa Raimondello Orsini Del Balzo ottenne anche il permesso da parte del Papa di costruire la Chiesa di Santa Caterina con l'adiacente convento e ospedale. La splendida chiesa di rito latino è adesso Monumento Nazionale.
    Agli Orsini Del Balzo subentrarono i Castriota Scanderberg che adottarono una politica meno lungimirante basata su angherie, soprusi e imposizioni fiscali. In questo modo la benevolenza e l'affetto dei galatinesi vennero compromessi definitivamente. La città dunque subirà in questo lasso di tempo una caduta economica e sociale, contemporanemente però la vita di corte nel palazzo ducale, tuttora esistente e voluto dagli stessi Castriota Scanderberg, divenne raffinata ed elegante nonché promotrice di nuove espressioni artistiche e culturali.
    Ai Castriota subentrano i Sanseverino, gli Spinola e i Gallarati-Scotti di Milano presenti a Galatina solo per fugaci periodi di tempo. Questo aspetto permise il rafforzarsi della coesione della società cittadina che si farà meglio valere e conseguirà più facilmente privilegi.
    Il periodo del Seicento e del Settecento passano senza significativi eventi e fatti che abbiano influenzato la vita culturale e sociale. Il patriziato investì le sue ricchezze nell'edilizia. Vennero edificati una serie di palazzi gentilizi con loggiati, portali, archi e cornici deliziosamente modellati e intarsiati che ancora oggi adornano e impreziosiscono la città. Il centro storico di Galatina è senza dubbi uno dei più importanti del Salento.
    Allo stesso modo l'edilizia e l'architettura religiose produssero elementi importanti per il barocco galatinese, la presenza abbondante di materie prime quali la pietra leccese, il cuoio e il legno permisero la diffusione di scuole di intagliatori, decoratori e scalpellini.
    Così finisce l'età borbonica, segue il periodo dei francesi e della borghesia, durante il quale a quello di Galatina furono annessi diversi altri feudi. La ricchezza si trasformerà da privata in pubblica, e avranno il sopravvento le idee presocialiste solo con l'arrivo di Garibaldi e grazie all'appoggio della "borghesia illuminata" e liberale.
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